Il termine "yoni" comprende diverse interpretazioni spirituali e culturali. Nell'Induismo significa il principio divino femminile e serve come simbolo dell'energia creativa e generativa della dea, spesso collegata all'organo riproduttivo femminile. In questo contesto, ha un significato sacro, rappresentando la fertilità, la creazione e il potere divino. Nelle pratiche occulte, la yoni assume il ruolo di rappresentare gli attributi ricettivi e nutritivi della forza creativa universale, simboleggiando il divino femminile. Trova applicazione in varie pratiche rituali, sottolineando la sua importanza come potente emblema del femminile nel contesto occulto. Metaforicamente, la Yoni incarna i principi della Grande Opera in vari modi.
Simboleggia l'aspetto ricettivo e nutriente del divino femminile, che gioca un ruolo fondamentale nel processo alchemico. La Yoni rappresenta il terreno fertile dove vengono seminati i semi della crescita spirituale e dell'illuminazione. Nella Grande Opera, il praticante cerca di trasformare il proprio sé inferiore e basilare in uno stato più elevato e più evoluto, proprio come la capacità della Yoni di far emergere la vita dal potenziale.

La connessione della Yoni con la Grande Opera evidenzia anche l'importanza dell'equilibrio e dell'unione. Il viaggio alchemico prevede la riconciliazione degli opposti, spesso rappresentati come l'integrazione delle energie maschili e femminili. La Yoni, in quanto divino femminile, è il complemento del fallo maschile, simboleggiando la fusione armoniosa di queste polarità nella ricerca della completezza spirituale e dell'illuminazione.
Nella Grande Opera, la Yoni funge da potente promemoria della sacralità e del potere di trasformazione del principio femminile. Rappresenta il grembo della rinascita spirituale, dove l'alchimista subisce un processo di purificazione, dissoluzione e reintegrazione, cercando infine di raggiungere uno stato più elevato di coscienza e unione divina. La correlazione della Yoni con La Grande Opera sottolinea la profonda connessione tra il sacro femminile e l'evoluzione spirituale dell'anima individuale.
~YONI E FERTILITÀ
Il simbolo della Yoni, rappresentazione sacra dell'organo riproduttivo femminile, ha un profondo legame metaforico con i concetti di fertilità e forza creativa della vita. In molte culture, la Yoni è venerata come la fonte della vita, dove risiede il potenziale per la creazione e la nascita. Questo simbolismo è profondamente radicato nell'idea che la Yoni, proprio come il terreno fertile, è il vaso nutriente che consente ai semi della creazione di crescere e fiorire. Metaforicamente, la Yoni incarna il concetto di fertilità in quanto rappresenta il terreno fertile da cui emerge la nuova vita. È un potente simbolo del potere del divino femminile di dare vita non solo alla vita fisica ma anche alla creatività, alle idee e alla crescita spirituale. Questa affiliazione metaforica sottolinea il ruolo della Yoni come fonte di ispirazione e fonte di sforzi artistici e intellettuali. Inoltre, la Yoni simboleggia la forza creativa dell'universo, spesso rappresentata come un bambino, incarnazione del puro potenziale e dell'innocenza. Proprio come la Yoni è la porta verso la vita, è anche il portale attraverso il quale fluiscono le energie creative. La Yoni ricorda l'atto sacro di portare alla luce una nuova vita e la responsabilità che deriva dal nutrire e favorire la crescita.
In sostanza, la Yoni funge da potente metafora per il ciclo eterno della creazione, dove l'energia e la fertilità del divino femminile sono celebrate come forza trainante dietro la nascita di manifestazioni sia fisiche che metafisiche. Ci incoraggia a riconoscere l'interconnessione del processo creativo con l'aspetto nutritivo e vivificante del femminile, sottolineando che la Yoni non è solo un simbolo fisico ma spirituale e artistico, che ispira la nascita di idee e la coltivazione del forza creativa dentro tutti noi.
~YONI E LE FASI LUNARI
La connessione tra il simbolo della Yoni e le fasi lunari affonda le sue radici nella profonda relazione tra i cicli femminili e lunari. Proprio come la luna cresce e cala, la Yoni incarna i cicli di creazione, crescita e rinnovamento. L'associazione della Yoni con la luna riflette l'antico riconoscimento secondo cui i cicli mestruali delle donne spesso si sincronizzano con le fasi lunari, un fenomeno noto come "sintonizzazione mestruale". Questa sincronizzazione ha portato la Yoni a essere considerata un emblema sacro dell'influenza della luna sull'energia femminile e sul potere vivificante. La connessione della Yoni con la luna va oltre i semplici ritmi biologici; approfondisce i regni spirituali e simbolici. La luna, con le sue fasi in continuo cambiamento, è un simbolo di trasformazione, rinnovamento ciclico e flusso e riflusso delle energie vitali. Allo stesso modo, la Yoni simboleggia la capacità del divino femminile di nutrire, creare e rigenerare la vita, proprio come l'influenza della luna sulle maree della Terra e sulla crescita delle piante. La Yoni e la luna condividono il tema della ciclicità, sottolineando l'interazione tra nascita, morte e rinascita e l'eterna danza cosmica della creazione.
Per molte culture, la luna è stata collegata a dee che incarnano qualità femminili, come nutrimento, intuizione e profondità emotiva. Queste dee lunari spesso portano la Yoni come simbolo del loro potere divino. L'associazione della Yoni con la luna rafforza l'idea che l'energia femminile è intrinsecamente connessa ai misteri della vita, del cosmo e della ruota sempre in movimento dell'esistenza. Serve a ricordare la natura ciclica sia della luna che del divino femminile, perpetuando la comprensione che, come la luna, la Yoni è una fonte di continuo rinnovamento, rigenerazione e saggezza spirituale.
~YONI E LA VESCICA PISCIS
La vesica piscis, una forma di mandorla o di pesce creata dalla sovrapposizione di due cerchi, ha un profondo legame con il simbolo della Yoni. Questa forma è visibile nella parte centrale dell'ankh, un antico simbolo egiziano che rappresenta la vita e l'immortalità. La vesica piscis all'interno dell'ankh è un'unione dei principi maschile e femminile, dove l'ovale verticale rappresenta il maschile (fallo) e l'ovale orizzontale rappresenta il femminile (vulva o Yoni). Questa unità simboleggia l'equilibrio e l'armonia tra gli opposti, come la creazione e la distruzione, la vita e la morte. La Yoni, nella sua associazione con la vesica piscis all'interno dell'ankh, significa la fusione delle dualità e la creazione di una nuova vita. Incarna l'idea che la vita emerge dall'unione divina delle energie polari, dove i principi femminile e maschile sono in perfetta armonia. Questo simbolismo è un potente promemoria dell'interconnessione di tutta la vita e della natura divina della creazione, ed è stato venerato in varie culture nel corso della storia come un emblema sacro dell'eterno ciclo di nascita, vita e rinascita. Gli antichi egizi parlavano di qualcosa a cui si riferivano come lo spirito equipaggiato. Insegnavano che lo scopo della vita era quello di perfezionare la coscienza.
Lavorare per mantenere la consapevolezza nello stato di sogno, tutta la notte fino a quando il tuo corpo non si sveglia è possibile. E' possibile essere coscienti (lucidi) durante la notte mentre la coscienza astrale è in giro. Questo perché la forza animatrice che siete voi sorge dal campo non fisico. La memoria/coscienza non è contenuta nel corpo fisico.
Il terzo occhio completamente aperto, l'innalzamento della kundalini, la lucidità si combinano per creare l'opus magnum o coscienza perfetta.
(Per inciso: gli insegnamenti tibetani originali riguardavano il raggiungimento di questo tipo di supercoscienza, ciò per cui hanno speso la loro vita nei loro templi. Era un lavoro onirico/meditazione. Stavano lottando per la stessa cosa. Padroneggiare la coscienza perfetta come preludio all'evento principale, che sarebbe quando si attraversa fisicamente. Che è un'esperienza estesa fuori dal corpo. Questo è ciò che il libro tibetano dei morti dettaglia; cosa aspettarsi, cosa fare, cosa non fare; È una mappa per la navigazione di questo regno molto diverso della realtà.)
Gli antichi Egizi insegnavano che il raggiungimento della coscienza perfetta è lo scopo della vita. Perché quando hai raggiunto questo tipo di lucidità, diventi uno spirito equipaggiato. Uno spirito che è così equipaggiato ha la capacità di navigare nell'eternità, come un uccello.
Parlavano di una regione speciale del cielo. E chiamarono questo luogo il Duat. Un portale divino da uno stato all'altro. Il Dio del Duat è Osiride, un altro nome di Satana. Il simbolo del Duat è una stella (pentacolo) all'interno di un cerchio.
Non è interessante che questo simbolo sia diventato un simbolo del "male"? Di chi è la responsabilità?
Questo luogo speciale è simboleggiato come lo spazio tra due costellazioni principali, quella del Leone e quella di Orione. Questi si trovano su entrambi i lati della Via Lattea, che gli antichi chiamavano il corso d'acqua tortuoso.
Sul terreno di Giza gli antichi costruirono una replica di questo luogo speciale. Le piramidi rappresentano per Orione, la sfinge per Leone... e il Nilo era il corso d'acqua.
Incisi sulle pareti delle tombe nella valle dei re nell'alto Egitto dicono all'iniziato:
"Costruisci sul terreno una copia perfetta del cerchio nascosto del Duat. Sappiatelo e, attraverso questa conoscenza, potrete sperare per l'eternità".
Mentre a Giza si costruiva fisicamente una rappresentazione simbolica sul terreno, quando si diceva a un iniziato di costruire sul terreno, era una metafora della costruzione su se stessi sul terreno, cioè in questa vita fisica. Costruiamo sul campo, dal basso verso l'alto, dal punto di vista fisico. Dalla base alla corona. L'ascensione della Kundalini. Quando ascendiamo alla corona, le nostre ali si aprono, raggiungiamo il calice della vita eterna. Questo è il vero Santo Graal.
Questo è il motivo per cui, come satanisti, ci viene richiesto di "costruire sul nostro terreno fisico", vale a dire: fare meditazione/yoga/lavoro per raggiungere la perfetta coscienza (lucidità) ogni giorno. Questo è il motivo per cui il satanismo non è tanto una religione, ma un vero e proprio stile di vita. È un impegno quotidiano. Facciamo questo lavoro (ed è un lavoro) per rafforzare i nostri sé/anime, liberare/aprire i nostri centri energetici/chakra in modo che la kundalini possa ascendere in sicurezza. Attraverso questo completiamo il Magnum Opus, la speranza dell'eternità si realizza; diventiamo come Dei, Immortali.
E' attraverso il Duat che si deve viaggiare dopo la morte fisica. Lungo la strada si affrontano prove e prove (proprio come nella vita), per le quali ci si è ben attrezzati per affrontarle, avendo trascorso la vita nella pratica. Questo luogo non è la meta finale ma un'altra tappa del viaggio verso la realizzazione del premio: la perfetta consapevolezza.
Se si disegnassero due cerchi uguali attorno a questi due punti nello spazio (Orione e Leone), essi si sovrappongono l'uno all'altro attraverso un fiume di luce (via lattea). I cerchi sovrapposti di queste due costellazioni con la linea che le divide in due formano la vesica piscis.
La vesica piscis rappresenta il cerchio nascosto di Duat. È il progetto della vita, da cui cresce il fiore della vita. Veniamo da e attraverso questo cerchio nascosto, (Duat – l'etere/campo di probabilità) in cui viviamo, ritorniamo. È un giro senza fine. Quando abbiamo imparato/insegnato a noi stessi a mantenere una coscienza perfezionata (terzo occhio aperto/kundalini alzata/lucidità); Raggiunto così l'opus magnum, possiamo volare avanti e indietro come un uccello, sempre con perfetta consapevolezza/coscienza, liberamente. La Vesica Piscis è la più elementare delle strutture geometriche e tuttavia è incredibilmente profonda in quanto contiene all'interno un progetto per tutta la vita: forma il fiore della vita, che abbiamo visto inscritto nella roccia nel Tempio di Osiride ad Abydos, in Egitto, con un mezzo che ancora oggi i nostri scienziati non possono determinare come sia stato fatto. Eppure i bugiardi che governano questo pianeta-prigione si ostinano a dirci che ci siamo evoluti dalle scimmie!

La vesica piscis è il potere della creazione; Lilith è la Dea Madre, Dea della creazione/vita/il divino femminile/fertilità/trasformazione/azione. Lei è la scintilla che ci anima e ci attiva. È la signora della fiamma. È anche simboleggiata dalla bacchetta, la bacchetta "magica". Ella apre/fornisce la strada verso una nuova vita. Rappresenta il Dio/Dea interiore che esiste come una potenzialità all'interno di ognuno di noi. Siamo contenitori sacri di divinità e conoscenza, di luce (è questa luce che raccoglie il consorzio della matrice nemica).
Nelle antiche tradizioni l'essere supremo era mostrato simbolicamente come un cerchio, senza inizio né fine, intero e completo per se stesso, perfettamente formato. L'aggiunta di una seconda sfera rappresenta l'espansione nella dualità (come ci ha insegnato Thoth, questa è una legge universale: tutto esiste nella dualità). Unità espressa dalla legge della dualità, l'uguale e l'opposto combinati.
In questo caso l'unione (dove i cerchi si sovrappongono) del dio e della dea forma un figlio di quell'unione, un altro essere completo a sé stante. Il miracolo della vita. Il punto in cui le due sfere si sovrappongono simboleggia questo risultato di un'unione divina. Sì, questo può letteralmente simboleggiare la nascita di una nuova vita (come in un bambino) ma simboleggia anche qualcosa di molto più profondo: il percorso verso una NUOVA vita (vita eterna).
Lo spazio in cui il dio e la dea si intersecano forma la forma della yoni (vagina) divisa dal tortuoso corso d'acqua, quel fluido lattiginoso, da cui emerge una nuova vita. La creazione, il potere della trasformazione (fuoco) e il potere della vita stessa, sono attributi della grande Dea Lilith.

I suoi pianeti sono Venere e Mercurio, il suo segno la vergine (Vergine). Lilith porta abbondanza, benedizioni, vero amore e appagamento, lusso. Lei è la creatività manifesta. Tutto ciò che è stato creato dalle mani, giace nella sua provincia. È una mecenate delle arti e della scienza. La sua testa è tradizionalmente coronata di stelle per denotare il suo legame con il mistico e il divino; tuttavia, come madre terra, la sua innata connessione con la natura/abbondanza, è ugualmente rappresentata da una corona di verde e fiori.
Lei è collegata e rappresentata dal fiore della vita stessa, che cresce dalla prima unione, la Vesica Piscis.Questo simbolo è stato rubato dalla chiesa, trasformato nel simbolo del pesce per significare il loro falso dio - hanno essenzialmente preso la Dea vivente e trasformato il suo simbolo di vita / adorazione della vita - in una cosa morta su una croce / adorazione della morte - ma la realtà è che questo antico simbolo di vita precede tutto il religioni monoteiste. Non è solo un simbolo incredibilmente potente: è una forza reale e materiale, non solo un concetto, come vediamo nella nebulosa a clessidra che più giustamente avrebbe dovuto essere chiamata nebulosa vesica piscis. Curiosità: la regione in cui i due si intersecano è più grande del nostro sistema solare! Questo è il potere grezzo contenuto letteralmente, nella manifestazione fisica. All'interno del semplice inizio di due cerchi sovrapposti, sorge il fiore della vita che contiene tutta la geometria sacra e sul quale poggia la manifestazione materiale degli universi. Lilith rappresenta questo: la forza/potere che letteralmente dà vita agli universi. Lei è il potere grezzo della creazione, una forza a sé stante. Questo è il motivo per cui si crede che sia la Dea Madre, o femminile divino.
A cura di: 𝕬𝖓𝖓𝖆𝖇𝖊𝖑 𝕳𝖊𝖎𝖒𝖑𝖎𝖈𝖍
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